COVID 19 e agroalimentare, quali i risvolti rilevati da ISMEA nel report di Aprile

Covid 19 e agroalimentare quali le misure di finanziamento

Il 30 Aprile 2020 ISMEA redigeva il rapporto domanda offerta del mercato agro-alimentare che per il secondo mese consecutivo registra diverse criticità.

 Secondo il Fondo Monetario Internazionale il PIL mondiale dovrebbe contrarsi del 3% nel 2020 mentre quello italiano dovrebbe diminuire del 9,1%. 

Questo contesto depressivo è accentuato dalle previsioni al ribasso del commercio internazionale, che nel caso dell’agroalimentare italiano, di alta gamma il vino l’olio, le filiere di trasformazione di alta gamma come parmigiano reggiano e grana padano, aggravate dal blocco del canale distributivo Ho.re.ca,  che ne permetteva la distribuzione, turismo ristoranti e hotel sono attività completamente ferme.

CANALE DISTRIBUTIVO INTERNO

Nel mercato nazionale anche nel secondo mese di restrizioni (da metà marzo a metà aprile) le vendite al dettaglio di prodotti agroalimentari hanno continuato a crescere a doppia cifra rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+18%), queste le principali novità:

  • Il boom del delivery (+160%) la cui crescita è stata limitata non dalla effettiva domanda – che sarebbe stata ben più alta – ma dalla capacità di soddisfarla.
  • La riscossa degli esercizi commerciali di prossimità che hanno organizzato in fretta anche loro la “consegna a domicilio”.
  • Il ritorno all’acquisto di prodotti da cucinare rispetto a quelli stoccabili (uova, farina, olio, lievito, mozzarella, ecc.): cucinare in casa è diventato così non solo un modo per mangiare bene ma anche per passare il tempo con la famiglia.
  • Infine la parziale rivincita dei vini che registra un aumento della domanda interna pari al 15% su base annua.

LA PRODUTTIVITÀ INTERNA

Ogni filiera agroalimentare, peraltro, è alle prese con specifiche questioni.

  • Per l’orto-frutta, il tema più rilevante è quello dell’organizzazione della manodopera.
  • Nel settore lattiero caseario sono i dubbi sull’export e la contemporanea mancata domanda del canale Ho.re.ca a generare preoccupazione, oltre che evidenti cali di prezzo (anche a doppia cifra) sia dei formaggi grana sia del latte alla stalla.
  • La produzione delle carni avicole ovina e  suina sembrano tenere.
  • Filiera del vino è in crisi perchè l’export è completamente fermo nonostante l’aumento  della domanda interna, tale aumento non copre di certo le perdite del mercato estero.
  • Anche il prezzo dell’olio registra un aumento dei prezzi al litro ma bisognerà capire se ciò è dovuto unicamente alla contingenza del periodo di emergenza o dall’imminente nuovo imbottigliamento causato dall’aumento della domanda interna.

QUALI LE MISURE DI FINANAZIAMENTO PREVISTE DAL DL LIQUIDITÀ

  • Microcredito COVID 19 Circolare 1 22 Marzo 2020 possibilità per le azienda dell’agroalimentare di accedere a finanziamenti con importi fino a 25.000 euro della durata massima di 7 anni. L’importo erogato può essere integrato fino a 10.000  euro in più rispetto all’importo iniziale dopo il regolare pagamento  delle prime sei rate pagate.
    • Tali richieste avranno istruttoria light 
    • Godranno della garanzia ISMEA per il 60% dell’importo erogato
    • Le aziende richiedenti non dovranno presentare ritardi nei pagamenti o sconfini alla data della richiesta.
    • Le finalità finanziabili sono: acquisto beni, pagamento stipendi di dipendenti o soci lavoratori, pagamenti di corsi di formazione.
  • PRESTITI NUOVA COVID 19 La Circolare 11 del 20 aprile 2020 prevede la possibilità di richiedere prestiti con nuovi limiti di importo massimo garantito per singola impresa PMI pari a 5 milioni di euro e di percentuale massima di garanzia pari all’80% dell’importo del finanziamento. Tali operazioni potranno avere una durata massima di 6 anni comprensiva del periodo di pre-ammortamento.

Anche in questo caso è prevista istruttoria light, ma storicità creditizia positiva. Finalità delle richieste:

  1. Finanziamenti destinati a liquidità e investimenti ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera c) del Decreto Liquidità;
  2. Finanziamenti destinati alla rinegoziazione del debito ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera e) del Decreto Liquidità
  3. Finanziamenti destinati alla rinegoziazione di operazioni finanziarie già perfezionate ed erogate dal soggetto finanziatore da non oltre 3 mesi dalla data di presentazione della richiesta e, comunque, in data successiva al 31 gennaio 2020, ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera p) del Decreto Liquidità.

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